Oltre – passi di speranza / Onkraj – Koraki upanja

Carissimi Pellegrini di Speranza e Cercatori dei Segni di Pace e di Carità,
benvenuti nell’itinerario “Oltre. Passi di speranza – Onkraj karaki upanja” un cammino che unisce i luoghi di Speranza, di Pace e di Carità presenti nella città di Gorizia. Questo itinerario non poteva che iniziare in un posto simbolico per Gorizia la piazza Transalpina o Trg Evrope. Uno spazio ora aperto che testimonia l’abbraccio tra due città Gorizia e Nova Gorica, tra due mondi quello sloveno e quello latino. Questa piazza un tempo era diviso da una rete confinaria che divideva la Repubblica Italiana dalla Repubblica Federativa Jugoslavia.
Intraprendere un cammino per scoprire le Opere di Speranza, Pace e di Carità che rendono più bella la Città di Gorizia è una scelta coraggiosa e controcorrente, perché viviamo un mondo dove la comunicazione ci spinge a vedere ciò che ci circonda a tinte scure e cerca di convincerci che l’individualismo è la strada da intraprendere per essere realmente felici. Voi testimoniate concretamente che la felicità si trova nel donare sé stessi agli altri, come ci insegna Gesù.
Vi chiederete cosa centra GO!2025, la Città Europea della Cultura 2025 Gorizia e Nova Gorica, con questo itinerario che non congiunge luoghi d’arte e storici di una città.
La Città Europea della Cultura 2025 Gorizia e Nova Gorica non poteva non svelare i luoghi di accoglienza, ascolto e condivisione: perle e scrigni di cultura a pari delle opere d’arte. Per comprendere infatti la cultura, nel senso vero del termine, di un territorio bisogna conoscere anche come sul territorio le comunità prendono cura delle persone che hanno bisogno di più dell’attenzione, della dedizione e dell’amore, perché fragili. Il termine cultura deriva dal latino ‘colere’ che significa aver cura, trattare con attenzione. Si custodisce, si protegge e si dedica affetto e dedizione soltanto verso coloro che ci stanno a cuore.
Scopo di questo itinerario è far conoscere come a Gorizia le persone abbiano sognato e realizzato luoghi di accoglienza, ascolto, prossimità verso chi è più fragile e necessità di affetto e attenzione.

Scopri i luoghi che ti guideranno in questo cammino:

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VILLETTA 2.0

Villetta 2.0 nasce nel 2017, ricostruita sulle ceneri della precedente Villetta, andata in disuso a causa di un incendio. Si trova a Gorizia in via Caprin 17 ed è di proprietà de La Cisile Società Cooperativa Sociale.  È una casa pensata per accogliere persone seguite dai Centri di Salute Mentale di Gorizia e Monfalcone, all’interno della quale un’équipe di operatori affianca e sostiene gli ospiti nello sviluppo e nella realizzazione dei loro progetti di vita. Dispone di sette posti letto e offre un ambiente accogliente e non medicalizzato, in cui le persone possono sentirsi a casa.
Chi viene accolto partecipa attivamente alla gestione della quotidianità: si cucina insieme, si fanno le pulizie, si organizza la spesa. Ogni persona ha un percorso individuale, concordato con il servizio: c’è chi va al lavoro, chi frequenta la scuola, chi invece si concentra sul potenziamento delle proprie competenze sociali e relazionali. Villetta 2.0 propone inoltre un ampio ventaglio di attività, da quelle sportive a quelle artistiche e culturali, che gli ospiti possono scegliere liberamente, secondo i propri interessi e desideri.
È una casa no restrain: non vengono utilizzate contenzioni fisiche né farmacologiche. Le porte sono sempre aperte e ogni persona accolta ha le chiavi, potendo entrare e uscire in autonomia, semplicemente avvisando. Villetta 2.0 è un luogo dove si sperimenta la libertà con responsabilità, e dove si coltiva il valore dell’autonomia in un contesto di cura e fiducia reciproca.

1. Accoglienza residenziale

  • Ospitalità in una struttura con sette posti letto per persone seguite dai Centri di Salute Mentale di Gorizia e Monfalcone.
  • Ambiente familiare e non medicalizzato.

2. Supporto individuale ai progetti di vita

  • Accompagnamento personalizzato da parte di operatori qualificati.
  • Sostegno nella realizzazione di obiettivi lavorativi, formativi o sociali, condivisi con i servizi di salute mentale.

3. Educazione all’autonomia

  • Coinvolgimento attivo nella gestione della casa: preparazione dei pasti, pulizie, spesa, gestione del tempo.
  • Promozione della responsabilità individuale e della convivenza.

4. Attività riabilitative e socio-educative

  • Proposte di attività sportive, artistiche e culturali.
  • Partecipazione libera, secondo i bisogni e gli interessi personali.

DORMITORIO MONS. FAIDUTTI

A fine anni ’90 la parrocchia dei Santi Vito e Modesto concedono in comodato gratuito all’Arcidiocesi di Gorizia l’edificio di piazza Tommaseo 11. Nasce così il Centro di Prima Accoglienza mons. L. Faidutti per dare ospitalità ai migranti che arrivavano a Gorizia per lavorare nel settore industriale. Nel 2004 diventa Dormitorio e offre accoglienza soltanto notturna alle persone che si trovano senza dimora a Gorizia.
La struttura, a partire dall’aprile del 2022, con l’insorgere del conflitto in Ucraina, è stato destinato all’accoglienza di famiglie, anche monoparentali, in fuga dal Paese.
L’accoglienza di queste famiglie è regolata da una convenzione stipulata dalla cooperativa Murice con la Prefettura di Gorizia – ed in collaborazione con la Caritas diocesana – in base alla quale le persone accolte ricevono diversi tipi di servizi per la gestione della vita quotidiana, ma anche di assistenza legale, di mediazione linguistico-culturale e per l’accesso ai servizi sul territorio.
Nel corso degli anni, in conseguenza di un’intensità variabile del conflitto e grazie alle attività di integrazione proposte dal personale della cooperativa, molte delle famiglie ucraine ospitate hanno lasciato la struttura perché sono tornate nel Paese d’origine o hanno trovato un alloggio indipendente in città o in regione.
Nonostante ciò, la Prefettura ha ritenuto di mantenere attiva la convenzione per l’accoglienza di persone straniere, anche di altre nazionalità, che vengono rintracciate sul territorio e presentano richiesta di asilo. Gli ospiti del Dormitorio, pertanto, al momento sono prevalentemente donne, famiglie o coppie migranti provenienti dalle Rotte Balcaniche. Tra le nazionalità più frequenti vi sono: Ucraine, Georgia, Nepal, Turchia, Marocco e Bangladesh.

Le persone che vengono ospitate nel Dormitorio Faidutti ricevono diversi livelli di assistenza alla persona, a seconda dei bisogni che vengono rilevati all’arrivo in Italia e quindi a Gorizia. Alcune di queste persone rimangono sul territorio per pochi giorni, poiché l’arrivo in città è solo una tappa di un percorso migratorio che ha altre mete – principalmente Nord Europa. Altre, invece, decidono di presentare domanda di asilo e di rimanere nella struttura in attesa di completare l’iter legale per l’ottenimento di una forma di protezione.
In questo periodo di permanenza, il personale della cooperativa si relaziona con gli ospiti al fine di supportarli nel godimento di alcuni servizi, come l’erogazione del vitto, la possibilità di utilizzare un servizio lavanderia, l’assistenza sanitaria, il supporto psicologico ove richiesto, la mediazione linguistico-culturale, l’assistenza sociale, l’informazione e l’orientamento legale.
Inoltre, gli ospiti vengono orientati verso l’apprendimento della lingua italiana, accedendo ai corsi previsti dal Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti.
Alla base dell’approccio dell’equipe multidisciplinare di operatori che lavorano nella struttura vi è un forte orientamento per l’integrazione di queste persone sul territorio e pertanto l’accompagnamento verso una maggiore autonomia, orientandole verso l’inclusione lavorativa o sostenendole nella ricerca di percorsi formativi in linea con le loro ambizioni e attitudini.
Tra le attività di maggior scambio tra operatori e ospiti bisogna certamente menzionare i momenti di convivialità che vengono organizzati in occasione delle diverse ricorrenze religiose, così come anche la partecipazione, in gruppo, a eventi che hanno luogo in città, tra cui quelli organizzati per la Capitale della Cultura Europea.

CONVITTO SAN LUIGI

Il 15 ottobre 1895 i primi tre salesiani giungono a Gorizia per assumere la direzione del Convitto San Luigi, con la missione di fornire un’istruzione ai ragazzi di campagna. La prima sede del Convitto Salesiano San Luigi era all’incrocio tra Riva Piazzutta e via Orzoni. Nel 1905 il Convitto Salesiano di Gorizia si trasferisce a Villa Tositti, nell’attuale sede di via don Bosco 48, per garantire un maggior spazio alle attività scolastiche e alla nuova attività oratoriale. L’impegno formativo ed educativo della Comunità Salesiana a Gorizia riuscì ad adeguarsi ai segni dei tempi e alle esigenze dei ragazzi e dei giovani. Nel 1992 il San Luigi ad esempio ospita il più grande centro estivo cittadino. Nel 2015 seguendo il cambiamento dei bisogni educativi, l’Istituto San Luigi diventa un luogo di accoglienza e una comunità educativa per i minori stranieri non accompagnati.

Il Convitto Salesiano San Luigi è tuttora la sede dell’Oratorio San Luigi che è il punto di riferimento per le attività giovanili e adolescenziali della pastorale nella città di Gorizia. Questo è possibile grazie ad una forte collaborazione tra le Unità Pastorali don Bosco e Porta Aperta di Gorizia.
Il Convitto San Luigi ospita anche una comunità di minori stranieri non accompagnati con un’età compresa tra i 14 e i 18 anni. Si tratta di ragazzi migranti rintracciati dalle forze dell’ordine sul territorio. Nello spirito di San Giovanni Bosco i ragazzi migranti sono accolti in una comunità educante che offre non solo un servizio assistenziale, ma anche educativo, formativo e professionalizzante volto a ridurre i rischi e i danni legati alla marginalità e alla dispersione dei ragazzi, permettendo una maturazione umana più ampia possibile. I ragazzi accolti nella comunità per minori possono rimanere fino al compimento dei 21 anni in prosieguo amministrativo. Come per i migranti minori anche per i neo maggiorenni è offerto un progetto di accompagnamento personalizzato.
La Comunità Salesiana a Gorizia offre anche un servizio di accompagnamento per ragazzi neomaggiorenni speciali in sinergia con le famiglie e i Servizi Sociali territoriali. Tramite lo strumento dei laboratori educativi e lo svolgimento di piccole attività quotidiana si cerca di orientare i giovani al raggiungimento dell’autonomia.
Presso Convitto Salesiano San Luigi è attivo un servizio di Dopo Scuola, in collaborazione con l’Associazione di famiglie “La Ginestra”, per ragazzi dalla 1 alla 3 media e della 1 e 2 classe scuole superiori. Al doposcuola i ragazzi possono svolgere i propri compiti scolastici, partecipare ad attività socializzare e confrontarsi con i propri coetanei.

NAZARENO

Il CAS Nazareno è stato costituito nel 2014 per rispondere al bisogno di centinaia di profughi che dalla rotta balcanica arrivavano a Gorizia. Le strutture erano insufficienti per cui si riscontrava la presenza di numerose persone accampate lungo l’Isonzo o in altri luoghi precari. Fin da subito abbiamo aderito ai bandi della Prefettura per l’accoglienza che è passata da circa 30-50 persone a anche oltre le 200 in certi periodi per assestarsi poi stabilmente intorno alle 130-150 persone.

Fin dall’inizio i servizi sono quelli richiesti dai bandi delle Prefetture, che vanno dal vitto ed alloggio, all’erogazione di 2,5€ giornalieri, alla fornitura di kit di igiene …  Gli operatori forniscono inoltre servizi di mediazione, assistenza sociale, medica e legale.  Forniamo inoltre corsi di italiano a chi desidera frequentarli e di supporto all’integrazione lavorativa. Oggi molti ospiti, quasi il 50% lavorano, più o meno stabilmente.

CONDOMINIO SOLIDALE

Il Condominio Solidale è un progetto della Cooperativa Sociale Murice. Offre 4 alloggi per single e piccoli nuclei familiari con diverse fragilità. Il Condominio è provvisto anche di spazi esterni comuni, come parcheggio riservato e uno spazio verde sul retro. La proprietà dell’immobile è della Congregazione delle Suore della Provvidenza concesso in locazione alla Cooperativa Sociale Murice.

Il Condominio Solidale è uno strumento innovativo di Housing Sociale che nasce nei Paese del Nord Europa. La filosofia è di offrire a persone o famiglie, che si trovano senza dimora o in emergenza abitativa, un appartamento esclusivo dove abitare e delle aree comuni dove vivere la socialità con altre persone. Le attività di socializzazione tra gli inquilini sono mediate dagli educatori della Cooperativa Murice che devono salvaguardare la libertà di scelta dei condomini. Pranzi e cene comunitarie, gestione e cura del giardino e degli spazi comuni hanno l’obiettivo di promuovere la conoscenza reciproca e la costruzione di una comunità solidale in cui coinquilini si sostengono e si aiutano reciprocamente.

Il Condominio Solidale offre accoglienza a quattro nuclei familiari che per diverse vicissitudini della vita si trovano in una situazione di povertà o fragilità sociale. La Cooperativa Sociale Murice non offre solamente un luogo di accoglienza, ma grazie ad un’equipe multidisciplinare un progetto personalizzato finalizzato alla ricerca dell’autonomia abitativa.
Nello spirito del Condominio Solidale gli educatori della Cooperativa Murice programmano assieme agli inquilini attività di socializzazione e condivisione finalizzate a creare tra i condomini una comunità solidale che si aiuti reciprocamente.

CROCE ROSSA ITALIANA – COMITATO DI GORIZIA

La Croce Rossa è presente nel territorio isontino dal 1878 prima come Croce Rossa Austriaca e dal 1921, a seguito degli esiti della I Guerra Mondiale, come Croce Rossa Italiana con sede in Via Codelli n. 9. L’attività principale da sempre è quella rivolta alle persone in stato di necessità nel campo socio-sanitario ed assistenziale. Da rilevare che a partire dal 2015 è stato costituito un Safe Point che si occupa dell’assistenza alle Persone Migranti e dal 2022 un ‘Unità di Strada che si occupa delle Persone prive di dimora unitamente ad altre realtà associative del territorio. Sostanzialmente i bisogni primari delle Persone che si rivolgono alla CRI  sono aumentati in maniera marcata a partire dal dopo COVID (2021), con riferimento sia alle necessità di visite mediche e somministrazione di generi di prima necessità come ad esempio farmaci e di materiale di cancelleria.

Come specificato nelle ns Carta dei Servizi ed. 2023, le attività si possono così raggruppare: servizi direttamente resi alle Persone  (compagnia anziani a domicilio, consegna farmaci e spese a domicilio, distribuzione beni di prima necessità per adulti, neonati e bambini, visite mediche adulti e pediatriche, informazione e orientamento sul territorio), servizi indiretti resi alle Persone (assistenza sanitaria eventi vari, assistenza sanitaria a grandi eventi e presso FF.AA., attività formative e ricreative presso la casa circondariale), corsi  rivolti alla cittadinanza (lingua italiana per stranieri, primo soccorso e BLSD), campagne informative (prevenzione e salute, educazione civica-ambientale-cambiamenti climatici, promozione della donazione del sangue, prevenzione contro la violenza di genere, sensibilizzazione violenza contro il personale sanitario,  prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili).

    CASA CIRCONDARIALE

    Vi chiederete come mai nell’itinerario “Oltre. Passi di speranza – Onkraj karaki upanja” che congiunge i luoghi di Speranza, Pace e Carità, abbiamo scelto come tappa la Casa Circondariale.

    Il Carcere ha la funzione sociale di essere un luogo dove scontare una pena inflitta per reati commessi, nonostante ciò bisogna sottolineare che in questi anni il sovraffollamento ha reso gli spazi degli Istituti di Pena italiani meno dignitosi e più angusti. All’interno della Casa Circondariale “Angiolo Bigazzi” si possono scorgere però dei lumi di Speranza grazie a tanti uomini e donne che si impegnano per far sì che la Casa Circondariale sia un luogo non esclusivamente di pena, ma soprattutto di rieducazione, come recita l’articolo 27 della Costituzione: si pensi agli uomini e alle donne, della polizia penitenziaria, del personale del Ministero di Giustizia che offrono il loro servizio con umanità, compassione ed empatia e si mettono a servizio delle persone che scontano la detenzione.

    Accanto a loro ci sono anche i numerosi volontari penitenziari e le tante organizzazioni che, con diversi servizi, cercano di preservare la dignità delle persone detenute.

    Nella Casa Circondariale “Angiolo Bigazzi” accanto al Cappellano del Carcere ci sono diversi volontari che si occupano di vari aspetti della vita dei detenuti: alcuni si interessano dei bisogni materiali, distribuendo prodotti per l’igiene personale, vestiario e generi di prima necessità, altri; soprattutto provenienti dal movimento ecclesiale “Rinnovamento nello Spirito Santo”, si occupano della dimensione spirituale, animando le Celebrazioni Eucaristiche e i momenti di catechesi; altri ancora si dedicano alla formazione e alla scolarizzazione aiutando i detenuti che impegnano il tempo della pena per perseguire obiettivi scolastici.

    Non possiamo dimenticare l’impegno di Fierascena aps compagnia teatrale, che offre ai detenuti laboratori teatrali, strumenti per poter aiutare le persone recluse a gestire le proprie emozioni (rabbia, delusione, sconforto ad esempio). L’arte del teatro è anche un mezzo di democrazia dal basso per poter dare voce a una categoria sociale esclusa ed emarginata come quella delle persone ristrette.  

    La Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia FVG è impegnata nell’offrire accompagnamento in favore delle persone detenute, ma anche nel proporre eventi ludici e culturali. L’associazione “Alcolisti anonimi” tiene settimanalmente degli incontri con i ristretti che lo desiderano. Mensilmente il movimento ecclesiale “Nuovi Orizzonti” organizza un incontro di preghiera ed ascolto individuale di chi vi partecipa.

    Il Consorzio Cooperative Sociali Il Mosaico con la Cooperative Sociali Nemesi e Contea si occupa dell’inserimento lavorativo delle persone ristrette.

    L’Arcidiocesi di Gorizia, tramite la sua Caritas diocesana, da sempre si pone accanto alle persone costrette in Carcere o in altre misure alternative (come ad esempio gli arresti domiciliari) con:

    •          l’offerta di piccoli sostegni economici tramite il Cappellano del Carcere;

    •          la distribuzione di beni di prima necessità (prodotti igiene della persona e abbigliamento) tramite i volontari penitenziali;

    •          l’attivazione di percorsi di inserimento lavorativo;

    •          il sostegno economico a laboratori teatrali dell’associazione Fierascena aps all’interno della Casa Circondariale di Gorizia.          

                  

    PASTOR ANGELICUS – CENTRO D’ASCOLTO

    Le parrocchie della Cattedrale (tramite la S. Vincenzo), di S. Ignazio, di S. Rocco e di S. Anna sono sempre state molto sensibili al tema della carità, assicurando assistenza e aiuto ai residenti nel proprio territorio. Con la nascita dell’Emporio della Solidarietà e con lo strutturarsi degli altri servizi della Caritas Diocesana un po’ alla volta è stato necessario coordinare maggiormente l’ascolto e l’assistenza. Quando è stata costituita l’Unità Pastorale nel 2018 si è cominciato a lavorare per offrire un ascolto e un’assistenza più coordinata che raccogliesse l’eredità della S. Vincenzo e dei centri di ascolto parrocchiali. Nel 2025 il servizio di ascolto delle esigenze del territorio è stato unificato in un unico Centro di Ascolto che ha la sua sede presso l’oratorio Pastor Angelicus in via Rabatta 18.

    Il Centro di Ascolto offre uno spazio di ascolto e di raccolta delle esigenze delle persone con varie necessità del territorio dell’Unità Pastorale. Il Centro di Ascolto indirizza alle risorse presenti sul territorio (Servizi Sociali, Croce Rossa, sussidi regionali…), cerca di fare un quadro della situazione delle famiglie raccogliendo la documentazione necessaria (ISEE, stipendi, affitti, consumi, esigenze sanitarie) in base alla quale anche l’Emporio della Solidarietà emana la tessera per accedere ai propri servizi. Inoltre il Centro di Ascolto cerca di venire incontro alle richieste di pagamento di bollette, affitti, spese mediche… la scelta fatta è quella di promuovere una compartecipazione alle spese da parte della famiglia richiedente. Il Consiglio Pastorale dell’Unità Pastorale ha deciso di destinare una quota delle offerte domenicali delle parrocchie in modo da garantire un budget di 1000€/mese per il Centro di Ascolto. Questa quota non esaurisce la carità fatta dalle parrocchie che talvolta usano anche altri canali di erogazione.
    Per le situazioni di emergenza sono a disposizione anche alcuni alimenti che vengono forniti in attesa di emissione della tessera per l’Emporio di Solidarietà.

    PASTOR ANGELICUS – CENE MIGRANTI

    Dagli anni ’90 Gorizia si trova a gestire l’accoglienza di molte persone, prima provenienti dal Balcani durante il tempo delle guerre che hanno toccato Croazia, Bosnia, Serbia, Kossovo… e poi come terminale della rotta balcanica. Con le guerre in Afghanistan e in Pakistan a partire dal 2001 la rotta balcanica è stata sempre più battuta e molti profughi sono arrivati a Gorizia. L’accoglienza di queste persone ha avuto varie forme, a seconda dei flussi e della disponibilità delle strutture governative ad accogliere le persone che formulavano la richiesta di asilo. A partire dall’inverno 2017-2018, in un momento di flussi molto intensi le parrocchie hanno cominciato ad organizzarsi in modo più strutturato per collaborare all’accoglienza dei richiedenti asilo offrendo qualcosa di caldo e un po’ di umanità per le persone che tutto il giorno passavano il tempo all’aperto durante l’emergenza freddo. Le parrocchie si sono organizzate in modo che ogni giorno una comunità offre qualcosa di caldo e un po’ di dignità. Il servizio si è poi interrotto durante il Covid, per poi ricominciare in modo più strutturato con la ripresa dei flussi della rotta balcanica nel 2022. Nell’inverno 2023-2024 sono stati serviti 6400 pasti con una media di una trentina di persone per sera.

    Attualmente le parrocchie della città coordinano l’attività di circa 130 volontari, per lo più provenienti dalle comunità cristiane, ma non solo. Tendenzialmente il cibo viene preparato nelle case dei volontari e poi viene servito in uno spazio parrocchiale (negli ultimi anni a S. Rocco o presso il Pastor Angelicus). Durante il tempo dell’emergenza freddo (da ottobre a marzo) ogni sera viene offerto qualcosa di caldo e secondo il gusto degli ospiti. Alle 19.00 i migranti trovano un luogo caldo e accogliente, delle persone sorridenti e che trattano con umanità, qualcosa da mangiare e da bere, l’ascolto delle varie esigenze. Nei periodi di freddo più intenso e nei giorni di pioggia, in base alla disponibilità dei volontari, gli spazi della cena servono anche per socializzare, per imparare l’italiano, per confrontarsi sulla cultura europea. La maggior parte delle materie prime per la preparazione del cibo viene offerto dagli stessi volontari e dai fedeli delle parrocchie a cui fanno riferimento. Alcune spese (stoviglie, detersivi, bollette di gas e luce, acquisti di cibo) sono sostenute dalle parrocchie.

    MENSA CAPPUCCINI

    La mensa per i poveri dei frati cappuccini di Gorizia ha origini molto antiche, tant’è vero che già al termine del 1500 se ne ravvisa la presenza.
    La mensa è stata costituita per rispondere alla crescente povertà e marginalizzazione sociale, quando la miseria era diffusa a causa di guerre, carestie e malattie. I frati cappuccini ispirati dall’esempio di San Francesco d’Assisi, hanno voluto mettere in pratica il valore cristiano della carità, offrendo cibo e rifugio a chi viveva in condizioni di estrema povertà. La loro missione era quella di essere un segno di speranza e di solidarietà per chi soffriva.
    Nel corso dei secoli, la mensa per i poveri si è evoluta, adattandosi ai mutamenti della società e dei bisogni delle persone. Ad esempio, ha svolto un ruolo importante specialmente in certe epoche, come dopo le due guerre mondiali, diventando luogo di sussistenza per chi aveva perso tutto sotto i bombardamenti o per i bambini che frequentavano l’ex scuola elementare “Riccardo Pitteri” o per gli sfollati dell’Istria. In questi ultimi tempi, è sostegno per chi non ha altro a causa dell’immigrazione e dell’aumento della povertà.
    Alle origini l’aiuto passava dalle mani del frate cercatore della questua che raccoglieva beni per i religiosi e per i poveri, trovando generosità da parte dei benefattori. Oggi la mensa è un’organizzazione strutturata con un frate responsabile che coordina circa una trentina di volontari appartenenti all’Ass. “Amici di San Francesco” e si sostiene grazie agli aiuti di benefattori privati e pubblici.

    La nostra mensa per i poveri offre un pasto caldo alle persone in stato di necessità, l’accesso è libero, non servono documenti.

    La mensa è aperta tutti i giorni dell’anno, tranne una pausa durante il mese di agosto, dal lunedì alla domenica dalle ore 11:30 alle 11:50. Ci si può fermare per consumare il pranzo. Si tratta di un pasto caldo e completo, che comprende un primo, un secondo, un contorno, il dolce e la frutta. Una particolare attenzione viene prestata al cibo: si tiene conto, infatti, delle tradizioni religiose. Quando ci è possibile consegniamo anche dei viveri da portare a casa.

    CASA SAN FRANCESCO

    Casa San Francesco è un edificio di proprietà del Convento dei Padri Cappuccini di Gorizia concessa in comodato gratuito all’Arcidiocesi di Gorizia per realizzare opere di carità a favore di persone fragili e povere. è stata sede operativa della Caritas diocesana di Gorizia prima del 2001 e dal 2011 al 2019. In quegli anni oltre agli uffici di direzione della Caritas ha trovato sede il Centro di Ascolto diocesano. Quando nel 2019 la sede operativa della Caritas diocesana è stata trasferita presso la Fondazione don G. Contavalle, Casa San Francesco è diventato un luogo di accoglienza delle persone in grave emarginazione sociale e senza dimora.
    Casa San Francesco è stato pensato dalla Caritas diocesana come un luogo multifunzionale che sia capace di offrire a seconda della necessità un posto per l’accoglienza diurna a persone in grave emarginazione sociale che un luogo dove far pernottare nei periodi più freddi dell’anno le persone senza dimora.

    In questi ultimi anni la Caritas diocesana grazie alla Casa San Francesco sta offrendo un luogo di accoglienza emergenziale nei mesi più freddi per le persone che si trovano senza dimora. Il servizio offre un luogo non solo dove poter pernottare, ma anche curare l’igiene personale. L’accoglienza è possibile soltanto grazie a decine di volontari delle Comunità Cristiane di Gorizia e dei paesi limitrofi che offrono il proprio servizio durante l’orario di accoglienza e registrazione degli ospiti. Durante la notte è presente un custode notturno che rimane a disposizione degli ospiti.
    La città di Gorizia è un luogo di arrivo di migranti che percorrono la Rotta Balcanica per raggiungere l’Italia. In questi ultimi anni Casa San Francesco ha offerto ad ogni stagione invernale più di 5.000 pernottamenti offrendo ospitalità a più di 400 personale. Per la quasi totalità gli ospiti sono migranti che provengono da diversi Paesi del mondo tra cui Pakistan, Bangladesh, Afghanistan, Nepal, Marocco ed Egitto.

    EMPORIO DELLA SOLIDARIETÀ

    Nel 2011 l’Arcidiocesi di Gorizia, tramite la Caritas diocesana, ha inaugurato il primo Emporio della Solidarietà presente sul territorio della regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
    La sfida, che ha spinto la costituzione del primo Emporio, era quella di offrire un servizio di distribuzione gratuita di alimenti e beni di prima necessità che si fondasse sulla dignità e la libertà di scelta, offrendosi come alternativa innovativa rispetto alla distribuzione della borsa della spesa, che le Caritas parrocchiali offrivano da parecchi anni alle famiglie e alle persone povere.
    L’innovazione e il valore aggiuntivo risiedono nel metodo organizzativo e logistico. Il sistema distributivo degli Empori della Solidarietà replica quello utilizzato dai supermercati, dove le persone possono scegliere i beni che maggiormente gradiscono tra quelli esposti, fornendo non solo generi alimentari a lunga conservazione ma anche beni alimentari freschi.
    Grazie all’ottica di rete ed economia circolare che sono alla base dell’intero progetto, è possibile fornire latticini, ortofrutta, pesce, carne recuperati dalle aziende agricole, della trasformazione alimentare e della grande distribuzione, offrendo alle famiglie più fragili quindi una dieta varia e bilanciata. Un’alimentazione che prevede l’apporto di tutti i principi nutrizionali è importante sia per poter garantire una crescita sana negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche per la prevenzione di patologie e disturbi fisici nelle altre età della vita. La sicurezza alimentare è uno degli aspetti che l’Emporio desidera garantire a tutti i suoi utenti, rendendo questo progetto un interlocutore valido sia per i donatori sia per chiunque ne abbia bisogno.

    L’Emporio della Solidarietà non ha cambiato in questi anni la sua ‘mission’ rimanendo fedele al progetto iniziale. Vuole essere una porta aperta per tutti coloro che si trovano in povertà offrendo loro beni alimentari e di prima necessità.  
    All’Emporio della Solidarietà le famiglie che si trovano in difficoltà economica possono rivolgersi ai Centri di Ascolto della Caritas per poter ottenere la tessera dell’Emporio della Solidarietà.
    Le famiglie che ottengono questa tessera possono accedere all’Emporio ad ogni apertura al pubblico e utilizzare i punti a loro disposizione per rifornirsi gratuitamente dei beni alimentari e di prima necessità che più gradiscono. Proprio come in un supermercato tutti i beni presenti nell’Emporio hanno un prezzo, che però non è espresso in euro, ma in punti.
    Questo servizio è possibile grazie all’impegno dei volontari e una rete di soggetti: la fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, gli Ambiti Territoriali per i Servizi Sociali, la Cassa Rurale del Friuli Venezia Giulia, il Banco Alimentare e numerose imprese del settore agricolo, alimentare e della distribuzione.

    EMPORIO DELL’INFANZIA

    L’Emporio dell’infanzia, inaugurato a novembre 2020, nasce come risposta concreta alle famiglie in difficoltà. Vuol essere, non solo un punto di distribuzione gratuita di capi d’abbigliamento (nuovi o usati), accessori, giochi e libri, ma anche un luogo dedicato alle mamme e ai papà che incontrando i volontari, genitori come loro, possono chiedere consigli ed avere un confronto nel difficile ruolo genitoriale.
    Obiettivo dell’Emporio dell’Infanzia è anche quello di educare al riutilizzo e ritrovare uno stile di vita più sobrio.
    Questo spazio dedicato alle famiglie è pensato anche per sviluppare attività collaterali socio-educative a loro favore, grazie proprio alla presenza dei volontari che sono genitori come coloro che vi accedono per ottenere beni di prima necessità per i loro figli.

    L’Emporio dell’Infanzia offre gratuitamente capi d’abbigliamento (nuovi o usati), accessori, giochi e libri. Sul modello degli Empori della Solidarietà. L’Emporio dell’Infanzia è organizzato come un vero e proprio negozio, in cui le famiglie beneficiarie possono scegliere i beni che più preferiscono. Gli spazi sono arredati in modo che siano accoglienti anche per i bambini e i ragazzi e non solo per gli adulti.

    All’Emporio dell’Infanzia si possono donare vestiario, accessori e libri per i bambini e i ragazzi, con l’attenzione che chi dona deve rispettare la dignità di chi riceve, portando abiti puliti, che siano davvero riutilizzabili. E chi riceve deve sapere che la povertà non implica di rinunciare alla propria dignità. Inoltre è auspicabile che le famiglie riportino in buono stato gli indumenti ricevuti per dare la possibilità ad altre famiglie di usufruirne. In questo modo si vuol dar valore all’impegno di chi dona, all’impegno del volontario e dell’abito ricevuto. Vi possono accedervi le famiglie in possesso della tessera degli Empori della Solidarietà.

    ISTITUTO DON GIOVANNI CONTAVALLE E SEDE CARITAS DIOCESANA

    La Fondazione don Giovanni Contavalle nasce da un lascito testamentale di don Giovanni Contavallle, sacerdote predicatore bolognese che nel 1824 istituisce un orfanotrofio in Borgo Castello (l’edifico del numero civico 23).
    Dopo diverse vicissitudini nel 1965 iniziano i lavori presso l’attuale sede della Fondazione in via Garzarolli 131. Nel 1969 entrano nel nuovo edificio le prime quaranta ragazze orfane negli otto alloggi presenti nello stabile di via Garzarolli. La nuova sede superava la concezione dell’orfanotrofio ottocentesco con i gruppi appartamento che ospitavano ragazze orfane sono seguite da un’educatrice (suora) che conviveva con loro.
    Visto il cambiamento dei bisogni presenti sul territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia la Fondazione Contavalle ha modificato la tipologia di accoglienza, offrendo successivamente accoglienza a donne e nuclei monoparentali in povertà ed esclusione sociale, con la specificità di offrire un contesto educativo per i minori del nucleo familiare, e negli anni ha ospitato tante altre associazioni e servizi (compresi quelli scolastici).

    La Fondazione don Giovanni Contavalle attualmente offre accoglienza e supporto socio-educativo a nuclei monoparentali composti da madre e figli minori, inviati dai Servizi Sociali (comunità genitore-bambino). Gli ospiti trovano accoglienza presso quattro degli appartamenti presenti all’interno dell’edifico di via Garzarolli 131. Il servizio offerto non è solo di accoglienza abitativa, ma soprattutto di accompagnamento educativo verso un’autonomia abitativa e sociale delle ospiti.
    Per rispondere alle sollecitazioni dei segni dei tempi e ai bisogni presenti in una città di confine, la Fondazione, in convenzione con la locale Prefettura, offre ospitalità anche a famiglie monoparentali e a donne sole richiedenti asilo che sono giunte a Gorizia tramite la Rotta Balcanica.
    All’interno dell’edificio trova ospitalità la sede operativa della Caritas diocesana di Gorizia con il suo Centro di Ascolto, il progetto Nonsolodoposcuola dell’Associazione La Ginestra aps.
    Alcune associazioni attive a favore delle persone con disabilità grave:

    • Diritto di Parola,
    • Unione Italiana lotta alla distrofia muscolare,
    • Vi comunico che penso;

    Altre associazioni ospiti della struttura sono:

    • Il Consultorio Friuli che svolge un servizio di supporto psicologico ed educativo alle coppie con difficoltà relazionali.
    • Il Centro Aiuto alla Vita che sostiene le famiglie nel momento della gravidanza e fino che il figlio compie un anno di vita.
    • L’associazione Fiocco di Neve si occupa della violenza di genere sugli uomini

    Ulteriore servizio è quello dell’ospitalità di detenuti della casa circondariale di Gorizia in permesso premio: all’interno della struttura possono incontrarsi con i propri familiari, mangiare insieme e trascorrere alcune ore.

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