Verso il Giubileo delle famiglie

In vista del Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani, in programma a Roma dal 30 maggio al 1 giugno prossimi, l’ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia ha predisposto un sussidio, dal titolo “La speranza in una promessa” pensato anche e soprattutto per quanti non potranno essere fisicamente presenti a Roma ma vorranno comunque vivere il Giubileo.
Si tratta di uno strumento con spunti di riflessione e proposte che possono essere utilizzate o adattate ai diversi contesti diocesani. L’invito della Pastorale Familiare della Diocesi di Gorizia è proprio quello di utilizzarlo, per poter vivere questo evento anche da casa, “ è un dono in questo Anno Santo che ha il sapore del rinnovo di una promessa per le tante famiglie di questa terra che divengono pellegrine di speranza, una speranza dai tratti familiari che è capace di coniugare ciò che sembrerebbe opposto, lo stare e l’andare.
È la promessa che ogni coppia  di sposi si è fatta: ci si è detti “sì” in un giorno pieno di gioia e di sogni e questo “sì”, spazio del restare e della fedeltà, è entrato nel ritmo vorticoso di un quotidiano denso di richieste da ascoltare, accogliere e condividere.
È in questo vortice prezioso, ma non estraneo alla fatica, che la speranza si radica all’interno della famiglia. E’ il tempo che intercorre tra le corse mattutine per il lavoro e il rientro tra le mura di casa, in ascolto dei volti dei propri cari, che l’andare diventa stare e il restare si apre ad un andare sempre nuovo.
È la speranza che si pone in dialogo con lo scandalo del limite, la fatica ad uscire dall’idea di essere super-uomini e super-donne nel tempo dell’efficienza a ogni costo”. “È nella possibilità di dirsi le fatiche , nello stare nel limite di un sogno che può avere forme diverse da quelle attese, che la speranza diventa per ogni famiglia, beatitudine che illumina. Una promessa che arriva per abitare gli spazi del cuore, la dimensione più intima degli interni familiari, che in questo anno giubilare arriva come una carezza della Chiesa e di Gesù che ci aiuta a non sentirci soli ma in un cammino insieme nel tempo.”
“In questo lasciarsi svuotare e poi riempire dell’Amore, la famiglia ritrova se stessa e al contempo diventa segno di speranza per il mondo, nei figli e nelle figlie che accoglie e che la nutrono di giovinezza. Si apre alla fecondità e alla responsabilità di essere custode dei sogni dei più piccoli e più giovani. I legami familiari diventano crogiuolo e rete per sostenerli e lo fanno alla luce del Cristo, Signore della vita.”
Per poter vivere il Giubileo anche per quanti non parteciperanno all’incontro di Roma, la Pastorale Familiare diocesana ha predisposto a supporto delle attività che ciascuna  parrocchia e Unità pastorale vorrà realizzare, anche un piccolo sussidio con una proposta di preghiere dei fedeli da leggere nelle S. Messe prefestive di sabato 31 maggio e in quelle di domenica 1 giugno, per sentirci in comunione con tutte le altre famiglie del mondo che vivranno in quei giorni a Roma il Giubileo delle famiglie.
Invita a concludere la celebrazione Eucaristica di domenica 1 giugno con una benedizione particolare  su tutte le famiglie presenti in chiesa ed a ritrovarsi nelle proprie comunità per un momento conviviale. Invita inoltre ogni famiglia della Diocesi a “prendersi cura” di un’altra famiglia, specie se bisognosa, vicina o lontana, attraverso la preghiera ed un gesto concreto di solidarietà che può venir fatto attraverso il Centro Missionario, un’adozione a distanza  oppure sostenendo il progetto della Caritas “Famiglie in salita”.
Il Giubileo così,  oltre ad essere occasione di preghiera e di conversione, diventa anche occasione per un gesto di solidarietà verso le famiglie in difficoltà.

               L’equipe  di Pastorale Familiare della Diocesi di Gorizia

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